1st European Tour & 20th Porsche Club Hellas Anniversary

Grecia (13-16.07.23)

Fiona venit, vidit, vicit.

Fiona si reco' in terra di Grecia, vide la situazione e vinse, conquistando il primo posto nella sua categoria nel primo tour europeo di regolarità organizzato dagli amici del Porsche Club Hellas per festeggiare il suo primo ventennio di attività.

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Siamo partiti con molta attesa e curiosità per questo evento, per il quale ci eravamo preparati (più che altro psicologicamente) per mesi, non fosse altro per l'affetto che ci lega a queste terre.

Già la marcia di avvicinamento si era rivelata una avventura in se. Recuperata Fiona ad Ancona, abbiamo deciso di non trasportarla con in fido Ducato fino a Volos, dove i partecipanti provenienti da molti paesi europei si sarebbero incontrati al concentramento presso il Valis Resort Hotel sito nella cittadina di Agria, a pochi km dal capoluogo della Magnesia.

Ci siamo ingenuamente detti: perché mai privarci del piacere di attraversare la Tessaglia senza aria condizionata per 350 km con una temperatura di molto superiore ai 40 gradi o della soddisazione di entrare disinvoltamente nella pancia del mostro (il traghetto) così, nella bolgia infernale di mille auto fra gli improperi di isterici marittimi parcheggiatori?

Caricata quindi Fiona su traghetto con sudori freddi nonostante il calore latente nella fornace posta nelle viscere del leviatano, siamo arrivati ad Igoumenitsa con un ritardo di 5 ore dopo una nottata da dimenticare vista la confusione e la sporcizia imperante sul famigerato traghetto Anek (da evitare come la peste). Unica nota positiva, la vista dei guizzanti delfini al largo della costa albanese.

Dopo un avventuroso sbarco, con annesso autista di SUV che ha pensato di omaggiarci col bacio del suo pneumatico in sterzata in uno sportello, fortunatamente senza conseguenze, Fiona ha avuto modo di sgranchirsi i Fuchs sulle veloci e quasi deserte strade della gia' ricordata Tessaglia.

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Il primo tratto, poco piu' di 120 km, si svolge su autostrada assai decente e che consente quindi medie assai elevate, nonostante sia interrotta da frequenti caselli per il pagamento del pedaggio, che fungono da imbuto per il poco traffico presente.

Grazie all'elevazione (fino ad oltre 1000 metri), la temperatura si era resa ormai sopportabilissima. Sempre utilissimi i finestrini posteriori a compasso, mentre il tettuccio apribile e' rimasto chiuso onde evitare spiacevoli surriscaldamenti solari della scatola cranica.

La seconda parte del tragitto, che abbiamo affrontato dopo una tappa per rifornimento, ci avrebbe portato fino al traverso delle famose "Meteore" dopo una quarantina di km su strade di montagna, molto divertenti ed appaganti ... fatti salvi i lunghi tratti percorsi dietro improvvidi autocarri. In queste condizioni si apprezza appieno l'elasticita' del motore tre litri della nostra Carrera 3.0

Oltrepassata Kalambaka la strada ed il paesaggio diventano piu' monotoni, lunghi rettilinei con estemporanei passaggi a livello senza barriere sui quali si rischia di lasciare sospensioni o cambi se affrontati con troppa allegria (leggasi: piu' veloci che a passo d'uomo).

Ormai abbandonate le montagne, la temperatura e' risalita a livelli difficilmente sopportabili. Lasciamo ormai Larissa per affrontare l'ultima cinquantina di km che ci separano dal meritato riposo nel resort sulle sponde del Golfo Pagaseo.

Giusto il tempo per un tuffo nelle fresche acque egee, ricongiungerci al nostro compagno di squadra Manuel che e' arrivato direttamente dal Belgio con la sua Carrera 3.2, l'accreditamento con la consegna del roadbook, un veloce saluto agli altri equipaggi, uno spuntino e siamo pronti per il primo evento.

La carovana della cavalline e' subito partita per un evento appositamente organizzato alla spiaggia / porto di Volos. Ci attende una serata circondata dal calore, quella volta quello gradito della popolazione locale. Una vera festa popolare con tanto di corpo di ballo e fuochi d'artificio. Tutti pazzi per i modelli della casa di Stoccarda.

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Giorno due: si entra nel vivo.

Ricominciamo la giornata da dove eravamo la sera precedente. Di buon mattino il corteo ha lasciato il Valis per recarsi nuovamente alla spiaggia, dove era stata allestita la partenza per la prova di regolarita'.

Il roadbook fotografico prevedeva una cinquantina di km divisi in tre prove speciali sulle tortuose strade che serpeggiano fra le colline coperte di foreste della Magnesia, oltre ad altre decine di km di trasferimenti.

Le prove prevedevano tempi imposti. La prima PS ha richiesto una andatura assai allegra per rimanere nella media, considerato che le strade non erano chiuse al traffico e ci siamo trovati alle prese con un paio di camion alquanto riottosi.

Le altre due invece, su strade meno tortuose e non cosi' trafficate, sono risultate a nostro avviso anche troppo lente per le caratteristiche delle vetture, castando un po' le velleita' sportive dei mezzi e dei loro equipaggi.

Fiona non ha avuto problemi di sorta con la temperatura dell'olio, rimanendo sempre sotto i 120 gradi anche in condizioni estreme relativamente alla temperatura esterna di circa 45 gradi ed una andatura assai allegra (cfr. le leggende metropolitane su una supporta minor resistenza delle vetture dotate di ventolone a 5 pale rispetto alle altre e che abbiamo avuto gia' modo di disquisire in passato).

Per tutto il tour abbiamo effettuato un rabbocco di circa 500 g di olio Porsche Classic 20W50.

Non altrettanto possiamo dire per l'equipaggiamento elettronico, con i cronometri da regolarita' digitali che hanno smesso di funzionare alla fine della prima PS, cotti dalle radiazioni solari. Sfortunatamente, abbiamo lasciato il set di cronometri analogici da regolarita' montati su Biancaneve, quindi siamo stati costretti a procedere con cronometro da polso ed azzerando il contakm agli intermedi.

Nell'attesa dei risultati, che sarebbero arrivati solo la sera successiva, ci siamo scatenati scaricando la tensione nella serata disco organizzata in una struttura adiacente al Valis. Non entriamo nei dettagli che e' meglio.

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Giorno tre: turismo intelligente ... ma non basta.

Dopo l'overdose di motorismo, giornata tranquilla, quasi spirituale. Dopo la consueta, ricca, colazione, un pullman ci ha condotto alla stazione di Ano Lechonia, dove il cosiddetto "treno di Pilio" ci avrebbe portato a tutto vapore verso la stazione di Milea. La ferrovia del Pelion è una linea a scartamento ridotto da 600 mm della Grecia che collegava la stazione ferroviaria di Volos a Milea. Dismessa negli anni settanta, è stata parzialmente riaperta al traffico turistico nel 1996. Gli scenari sono da brivido e guardare fuori dai finestrini sui dirupi raccomandato solo ai passeggeri dalle coronarie forti.

La parte piu' propriamente spirituale dopo il pranzo offerto dalle signore della locale cooperativa agraria, ci aspettava al sacro tempio di Pammegiston Taxiarchon a Vyzitsa. Qui, secoli fa, un pio e talentuoso monaco-artista dedico' decenni di vita per affrescare questa chiesa greco-ortodossa (nota anche come "Sorgente di Vita"). La sua summa filosofica antropocentrica e' rappresentata nel ciclo della vita come astri dello zodiaco in un complesso schema astronomico ed astrologico ... l'uomo nasce, cresce, arriva all'apice della conoscenza, ricchezza e potere per poi declinare, dedicarsi ad altro. E magari ricominciare da capo.

Ma le emozioni non erano di certo finite. Rientrati all'hotel,

Nonostante i problemi alla strumentazione descritti nella sezione precedente, i risultati comunicati al gala in serata ci hanno visti vincitori nella nostra categoria, con la vettura di Manuel meritata seconda.

Una gioia incontenibile per un risultato francamente inaspettato!

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Giorno quattro: epilogo

Il programma gastro-social-culturale prevedeva ancora la visita ad una cantina locale, con degustazione mattutina (!). L'abbiamo nostro malgrado saltata e siamo ripartiti alla volta di Igoumenitsa. Stessa strada dell'andata, con la variante della pausa pranzo in un resort montano all'inizio dell'ultimo tratto autostradale. Il Grand Forest Metsovo offre un servizio a ***** ed una vista mozzafiato, ne valeva la pena.

Giunti al porto ed espletata una visita di cortesia ad un vecchio amico, abbiamo caricato le due 911 sul sedicante traghetto veloce con quasi 5 ore di ritardo ed il solito (dis)servizio sul quale stendiamo un velo pietoso.

Da Ancona il nostro viaggio era ormai questione di una cinquantina di km, mentre per Manuel e copilota si sarebbe concluso solo molte ore dopo a Bruxelles.

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Le Meteore

Un luogo di misticismo intenso, poste in una localita' della Tessaglia talmente remota che delle vertiginose formazioni rocciose non si fa menzione neppure nella letteratura mitologica greca.

Queste pietre misteriore oscure, espressioni diretta della Pangea primordiale, furono prima nascoste nelle viscere della terra dalla implacabile tettonica a placce, per poi riemergere da tempo immemorabile per rendersi di nuovo visibili agli essere umani.

Fu solo molti secoli dopo l'epoca classica, verso l'anno mille dell'era volgare, che ascetici (ed atletici) monaci decisero di ripopolare quelle zone che (gli archeologi ci dicono) gli uomini avevano lasciato circa 5 mila anni prima, dopo avere lungamente abitato le grotte circosanti per almeno 10 volte tanto.

Dei 24 monasteri ortodossi recensiti secoli or sono ne rimangono funzionanti solo sei (quattro maschili e due femminili). Ormai da un centinaio di anni essi sono raggiungibili tramite gradini scavati nella roccia e non piu' grazie a scale di corda o reti, che richidevano un vero e proprio atto di fede ai pellegrini per avventurarvicisi.

Una piacevole digressione per Fiona e noi ... e' proprio vero che per trovare la meta alle volte bisogna perdersi.

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